Attribuiti all’Apple Watch del giornalista, ma probabile opera dello spionaggio turco

Audio e video sull’omicidio di Khashoggi

Jamal Khashoggi e Hatice Cengiz

ISTANBUL (Turchia) – Non ci sarebbe più alcun dubbio sul barbaro omicidio del giornalista saudita Jamal Khashoggi scomparso, il 2 ottobre scorso, all’interno del consolato dell’Arabia Saudita a Istanbul, nel quale si era recato per ritirare i documenti necessari per il suo matrimonio con la fidanzata Hatice Cengiz.
Il Washington Post, ovvero il quotidiano americano per il quale il giornalista dissidente lavorava, attaccando duramente il principe ereditario Mohammed bin Salman, ha infatti rivelato che un audio e un video testimoniano l’assassinio di Kashoggi, per mano di un commando di quindici uomini Riad che, dopo averlo interrogato sotto tortura, lo hanno fatto a pezzi. Ci sarebbe, inoltre, la registrazione delle conversazioni dei suoi aguzzini che, eseguito l’omicidio, si sarebbero poi trasferiti e rifugiati nella vicina abitazione del console.
La Cnn, citando i media turchi, fornisce la versione che porterebbe ad escludere l’attività di spionaggio della Turchia nella sede diplomatica di Riad, ma evidenti incongruenze tendono, invece, a confermarla.
La tesi sostenuta da Ankara è, infatti, che Jamal Khashoggi, avrebbe aver registrato la sua morte con lo smartwach che indossava. Entrando nel consolato saudita, il giornalista avrebbe, infatti, attivato il registratore del suo orologio Apple Watch. Avrebbe, così, registrato gli istanti in cui è stato “interrogato, torturato e ucciso” che sarebbero stati trasmessi sia al suo cellulare, lasciato alla sua fidanzata Hatice Cengiz, rimasta ad attenderlo all’esterno dell’edificio, che all’iCloud.
L’audio sarebbe stato recuperato dagli investigatori turchi dal cellulare di Khashoggi, rimasto alla fidanzata, nonostante i killer abbiano tentato di cancellare i dati dell’orologio, ma hanno avuto difficoltà ad accedervi non avendo la password.
Secondo il Daily Sabah, gli aguzzini avrebbero utilizzato l’impronta digitale del giornalista, ormai morto, per sbloccare l’apparecchio e cancellare alcuni dati. Alcuni file sarebbero riusciti a cancellarli, ma non quelli relativi alle torture e agli ultimi momenti prima della morte di Khashoggi.
I dubbi nascono dal fatto l’Apple Watch non ha la funzione di sblocco con le impronte digitali e dalla distanza tra il luogo dell’omicidio e quello in cui si trovava la fidanzata di Khashoggi. È davvero tecnicamente possibile che l’orologio Apple abbia trasferito l’audio al telefono (che possono comunicare nel raggio di una decina di metri) ad una distanza certamente superiore?
Le forze di sicurezza turche, che conducono le indagini, sostengono, comunque, che avrebbero trovato le registrazioni nel telefono che Khashoggi aveva lasciato alla sua fidanzata poco prima di entrare nel consolato e fanno trapelare particolari “raccapriccianti” sull’omicidio “documentato anche da un video”.
Intanto, aumentano le defezioni in segno di protesta alla Future Investment Initiative (FII), il prestigioso evento organizzato dal principe della Corona, Mohammed Bin Salman, in programma dal 25 al 27 ottobre con i più noti esponenti del mondo della finanza e della tecnologia, alcuni dei quali rappresentano realtà che hanno ricevuto cospicui investimenti dal fondo sovrano saudita Public Investment Fund (Pif). Tra questi l’azienda di ride-sharing Uber nella quale il Pif ha investito 3,5 miliardi di dollari. Il New York Times, il Financial Times e la Cnn si sono ritirati da sponsor mediatico. Bloomberg, che nelle scorse settimane ha concluso un accordo con un gruppo vicino alla famiglia reale per una joint venture in lingua araba, valuta se mantenere il proprio sostegno. Hanno già annunciato le proprie defezioni Bob Bakish, Ad della multinazionale di cinema e televisione Viacom e il proprietario Los Angeles Times, Patrick Soon-Shiong, assieme all’investitore di venture capital Steve Case e la dirigente di HP Joanna Popper. Larry Fink, Ad di BlackRock, tra gli ospiti principali dell’evento, assieme al capo di Siemens Joe Kaeser, stanno “seguendo la situazione da vicino”. Confermata la partecipazione del segretario al Tesoro Usa, Steven Mnuchin. Il miliardario Richard Branson, capo del gruppo Virgin, ha rinunciato a due incarichi di direzione in un ambizioso progetto turistico nel Mar Rosso e ha sospeso le trattative per un investimento da 1 miliardo di dollari da parte del regno saudita in due compagnie spaziali del gruppo.
Lo scorso anno la FII era stata utilizzata dal principe della Corona saudita per rivelare i piani per Neom, il progetto da 500 miliardi di dollari di una città tecnologica realizzata a cavallo di Arabia Saudita, Egitto e Giordania, come parte dei tentativi di ridurre la dipendenza dell’economia saudita dal petrolio e dirigere il Paese verso un futuro ad alta tecnologia.
Riad nega ogni accusa. Una delegazione di almeno 11 suoi investigatori è giunta a Istanbul per seguire il caso, dopo l’annuncio ieri sera della creazione di un “gruppo di lavoro congiunto”. La “piena collaborazione” chiesta da Ankara non ha, però, dato i frutti sperati. Dal consolato, infatti, continuano a restare fuori i tecnici della scientifica che i turchi vorrebbero inviare in cerca di indizi su Khashoggi, i cui resti – secondo un’ipotesi investigativa – potrebbero trovarsi sepolti nel giardino della sede diplomatica.
Il presidente americano Donald Trump assicura che chiamerà presto il re saudita Salman, mentre la fidanzata di Jamal Khashoggi continua a incalzarlo sollecitandolo ad interessarsi del caso. “Cosa si fa per #JamalKhashoggi?”, ha, infatti, twittato Hatice Cengiz.
Fatto sta che, sinora, l’unica cosa che Trump si è precipitato a fare è stata escludere la messa in discussione delle commesse di armi, per 110 miliardi di dollari, con la scusa di “temere intrusioni russe o cinesi”. (giornalistitalia.it)

 

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