MODENA – Panini Comics prende atto del “progressivo declino della distribuzione in edicola (un canale in cui il numero dei punti vendita cala di mese in mese)”, annuncia che farà “affidamento sempre più sul canale delle fumetterie” e scatena la reazione degli edicolanti seriamente preoccupati di perdere con i fumetti anche la distribuzione delle figurine da collezione.
Panini Comics è, infatti, una divisione editoriale di Panini spa, la storica azienda modenese leader mondiale nella produzione di fumetti e albi da collezione.
Il direttore editoriale Marco Marcello Lupoi, detto Mml, in un “Messaggio alla nazione” pubblicato sul sito della casa editrice modenese, ricorda che «sono passati oltre 32 anni da quando per la prima volta ho scritto la prefazione di un albo Marvel in Italia, e anche se a me sembra ieri di tempo ne è passato veramente tanto. Molte delle persone che mi leggono adesso, all’epoca non erano ancora neppure nate. In questi tre decenni è cambiato così tanto nel mondo Marvel (dentro e fuori i fumetti) che un fan che dal 1986 si trovasse trasportato al 2018 faticherebbe a credere all’evoluzione della Casa delle Idee. Ma è cambiato anche il mondo in generale e quello dell’editoria (a fumetti e non) in particolare. In tutti questi anni, come redattore prima e come direttore poi, il mio compito principale è stato quello di accompagnare il cambiamento, spiegarlo, presentarlo, inquadrarlo».
«A fine 2018 – spiega Lupoi – cambieranno molte cose nella maniera in cui presentiamo gli albi Marvel in Italia, ed è quindi arrivato il momento di presentarvele una a una. In primis, inizieremo a pubblicare le nuove collane della Casa delle Idee concepite e prodotte sotto l’egida del nuovo Editor-in-Chief C.B. Cebulski. Come forse sapete, in Marvel la figura che fa da perno a tutta la produzione editoriale è il mitico EiC, la figura apicale, quasi leggendaria della redazione. Ogni EiC ha segnato con il suo carattere, il suo talento e la sua visione le storie lette da una o più generazioni di lettori. Ho iniziato la mia carriera all’epoca di Jim Shooter, uno degli EiC più geniali e controversi, che ha firmato praticamente il passaggio della Marvel dall’era delle origini a quella moderna. Poi ci sono stati Tom De Falco e Bob Harras, molto più tradizionali, che hanno lavorato negli anni 90 in un periodo di instabilità della casa editrice. Questo secolo è iniziato con Joe Quesada, uno dei più amati EiC di sempre, il primo con un background come disegnatore invece che come scrittore o redattore, che ha portato gli eroi Marvel nel nuovo millennio e nell’era di Hollywood con una visione creativa e artistica unica, richiamando grandissimi autori, ma anche scoprendo e rendendo celebri talenti incredibili che sono poi diventati star dei media o di altri editori. Negli ultimi anni Axel Alonso ha continuato a operare nel solco tracciato da Quesada, spostandosi a volte ancora più fuori dalla tradizione, in territori inesplorati come tematiche e come visione artistica. Infine, pochi mesi fa, un nuovo avvicendamento: arriva C.B. Cebulski, un manager della Marvel famoso per la sua vicinanza alla comunità degli autori di fumetti di mezzo mondo, e per la visione solida e tradizionale del linguaggio dei comics. C.B. ha subito messo in opera un nuovo inizio per la Casa delle Idee, successivo alla fase Legacy, che in qualche modo è diventata la parentesi finale della gestione Alonso e il capitolo conclusivo della parabola narrativa iniziata con Marvel NOW! nel 2012».
Quindi, aggiunge che «al centro del rinnovamento di Cebulski: autori top, una tabula rasa narrativa, storie solide e classiche, ripartenza da tanti numeri 1 ma senza nuove etichette. E soprattutto lo sforzo di rimettere al centro i personaggi, riportandoli alle loro radici per ricominciare il cammino. Bisogna dire che l’approccio di C.B. ha funzionato. Marvel è tornata a dominare la top 10 delle vendite Usa, una serie impressionante di uscite ha battuto ogni record di diffusione, la quota di mercato della Marvel è tornata a primeggiare. Ma soprattutto i lettori americani hanno applaudito questa svolta, e anche in redazione da noi l’uscita settimanale delle novità in inglese ha portato a livelli di entusiasmo che non vedevamo da tempo».
«Qui in Panini Comics, – scrive ancora Lupoi – quando abbiamo iniziato a studiare la presentazione del nuovo corso di Cebulski, abbiamo anche iniziato a riflettere su tanti temi generali relativi agli albi Marvel in italiano. Da sempre ascoltiamo le vostre voci: via mail, alle fiere, sui social. Ascoltiamo le voci dei librai, degli edicolanti, degli addetti ai lavori.
Ascoltiamo anche le voci dei nostri commerciali, di chi analizza il mercato, di chi studia la “performance” di ogni singola uscita».
Quindi, l’annuncio sulle imminenti novità: «Abbiamo deciso di accompagnare il lancio della Marvel “rinnovata” rivedendo drasticamente alcuni aspetti del nostro metodo di lavoro. In primis, abbiamo sentito il bisogno di ripensare il numero delle testate regolari, riducendone leggermente il numero, ma soprattutto modificandone la struttura.
Per anni siamo partiti dal contenitore (per esempio, un mensile che può avere in sommario tre storie e mezza) e lo abbiamo in vari modi colmato, spesso mescolando storie imprescindibili con altre di livello medio o discreto ma anche con storie indubbiamente di minor fascino, a volte mescolando personaggi dello stesso angolo di universo, altre creando accoppiate più o meno improbabili.
Ecco, come regola cercheremo di presentare nelle collane regolari solo le testate principali, quelle più forti, mantenendo quanto più possibile il carattere monografico degli albi. Introdurremo un formato inedito in Italia (24 pagine più copertina) ma comune (e di successo) in Spagna, e quando ci saranno in un anno più di 12 uscite di un titolo, usciremo anche noi 14, 15 o 16 volte l’anno invece di proporre albi con foliazione maggiore.
I titoli slegati dalla continuity li presenteremo in volumetti brossurati in vendita esclusivamente nelle fumetterie, e quelli dal taglio più autoriale continueranno come prima a uscire in cartonato nelle nostre collane per libreria, che tanto successo hanno avuto di pubblico e di critica.
Davanti al progressivo declino della distribuzione in edicola (un canale in cui il numero dei punti vendita cala di mese in mese), per gli albi regolari faremo affidamento sempre più sul canale delle fumetterie. Per la prima volta faremo alcune collane regolari spillate solo per quel circuito, e lanceremo iniziative promozionali dedicate. Allo stesso tempo, prenderemo un impegno su un tema che sta a cuore a molti rivenditori: tutte le storie presentate nelle serie regolari spillate non usciranno ristampate in volume prima di 12-18 mesi dalla loro prima edizione. Per leggere in raccolta le prime storie dell’era Cebulski ci sarà quindi da aspettare almeno l’estate/autunno del 2020, e per quel lancio in volume stiamo pensando a formati e formule nuove, che “stacchino” con le ripresentazioni di Marvel NOW! e dei cicli successivi».
«Un altro impegno che abbiamo preso, e i cui risultati pensiamo siano già visibili, – aggiuge il direttore editoriale di Panini Comics –sarà la riduzione del gap temporale tra le nostre uscite e quelle negli Usa. Alcuni anni fa siamo passati dai nove mesi “storici” di distanza a sette, e già quello fu un cambiamento epocale.
Ora abbiamo in mente quota cinque mesi, con la tentazione di arrivare alla distanza minima possibile anche da un punto di vista tecnico, ovvero quattro mesi. In un mondo sempre più interconnesso, in cui le notizie viaggiano istantaneamente, aspettare troppo a lungo per l’edizione in lingua di un fumetto americano ha ormai sempre meno senso, e per questo il processo di catch-up – sia pure con tutti i problemi organizzativi che comporta – è ormai ineluttabile».
«Non elenco in questa sede – conclude Lupoi – un’altra serie di aggiustamenti e cambiamenti minori, o le tante iniziative promozionali e di comunicazione che metteremo in cantiere di qui a inizio 2019. Vi dobbiamo pur lasciare il gusto della scoperta, no?
Non sfuggirà ai più attenti, leggendo Anteprima, che questo rilancio è accompagnato da un ritocco dei prezzi di copertina. Non ci nascondiamo dietro a un dito: sappiamo che arriva a un anno dal precedente. L’aumento incessante dei costi è un elemento chiave che abbiamo tenuto in considerazione; è soprattutto però la crisi della distribuzione in edicola, e in generale dell’editoria, a spingerci in questa direzione, per mantenere dritta la barra della nostra ammiraglia e poter continuare a proporre quelli che per noi sono i migliori comics del mondo (a un prezzo per storia ancora molto inferiore rispetto a quello della loro controparte Usa). Sappiamo di chiedervi un sacrificio. E la speranza è quella di poterlo ricompensare con i fumetti più belli del pianeta, proposti nella confezione e nella modalità migliore».
La scelta di ridurre ulteriormente la distribuzione in edicola ha, naturalmente, scatenato la reazione degli edicolanti. Giuseppe Marchica, segretario generale del Sinagi,
«Abbiamo avuto la pessima idea di leggere l’editoriale intitolato con molta modestia “Messaggio alla nazione” nel quale tra altro, si motiva la scelta di abbandonare il canale edicola in favore delle fumetterie in quanto “ogni mese chiudono delle edicole ed il numero si riduce sempre più”», esordisce polemicamente Marchica aggiungendo: «La prima immagine che ci è balenata per la mente è quella dei topi che scappano da una nave che affonda. Ma una più attenta riflessione ha cancellato quella prima immagine. Le edicole non sono una nave che affonda ma una struttura economica solida e con un futuro, per quanto in crisi come tutto il sistema editoriale. Una struttura economica che, sin dal lontano aprile 1970 e passando dal rilancio del 1994, ha contribuito non poco a far crescere la vostra azienda fino a farla diventare il grande gruppo che è oggi».
«Sempre una più attenta riflessione – prosegue Marchica – ci porta anche all’amara considerazione di come questo grande gruppo sia del tutto privo di quel senso industriale ed etico che ha contraddistinto gli imprenditori del passato, quelli veri».
«Per quello che ci riguarda, – afferma il segretario generale del Sinagi – schifati da un atteggiamento come quello che avete assunto, inviteremo, sin da subito, tutti gli edicolanti a favorire le vostre scelte consigliando ai clienti che richiederanno i vostri prodotti di rivolgersi presso una delle sempre più numerose fumetterie».
Quindi l’auspicio del sindacato degli edicolanti affinché Panini Comics “possa rivedere la scelta fatta chiedendo scusa a tutti gli edicolanti italiani, oltre a ringraziarli per quello che hanno fatto in tutti questi anni”. (giornalistitalia.it)