ROMA – Dopo la bocciatura di Riccardo Laganà, che ha ottenuto solo il voto di Rita Borioni (Pd), il vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio torna alla carica sul nome di Marcello Foa definendolo “una persona di indiscussa preparazione e capacità professionale” e attaccando polemicamente: “È un giornalista che non appartiene ai club pariolini delle cene dei giornalisti italiani e per questo motivo non può andare a fare il presidente della Rai, per alcuni partiti”.
Al termine del Consiglio dei ministri, tenutosi oggi a Palazzo Chigi, Di Maio ha aggiunto che “la legge sulla Rai ha un vulnus: oggi nessuno può obbligare un consigliere di amministrazione a dimettersi, deve dimettersi lui. Io non sto auspicando che si dimetta qualcuno, la legge dice che il presidente viene eletto con l’intesa dei due terzi della commissione di Vigilanza. Finché non ci sarà un’intesa, non ci sarà un presidente”.
Di Maio ha concluso facendo osservare che “intanto una cosa è certa: c’è un amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini, che noi non conoscevamo fino a 15 giorni prima della sua nomina, lo abbiamo selezionato per curriculum”. (giornalistitalia.it)