BOLOGNA – Continua la polemica a distanza tra gli organismi di rappresentanza dei giornalisti e le aziende editoriali che stampano i quotidiani Libertà di Piacenza e Gazzetta di Parma, che parlano di stupore dopo gli interventi di Fnsi e Aser, sindacato nazionale e regionale, e Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna.
“La indisponibilità delle aziende editrici dei quotidiani Libertà e Gazzetta di Parma a discutere dei trattamenti economici iniqui dei numerosi giornalisti non dipendenti che collaborano alla realizzazione dei due giornali – denuncia l’Odg – è offensiva della dignità professionale dei colleghi. Non è comprensibile, né accettabile un simile atteggiamento di chiusura da parte di due società editrici storiche della nostra regione e che fanno capo a proprietà tutt’altro che marginali dal punto di vista economico”.
Nella dichiarazione congiunta del presidente del Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna, Giovanni Rossi, e del consigliere Michelangelo Bucci, delegato a seguire le questioni relative a lavoro autonomo e precariato, vine sottolineata la rivendicazione di un confronto con le rispettive aziende per discutere i trattamenti economici “fortemente ridimensionati negli ultimi tempi e nettamente inferiori a quelli che prevede l’accordo sul lavoro autonomo allegato al contratto giornalistico”.
“I collaboratori – affermano Rossi e Bucci – sono una componente essenziale nella fattura di Libertà e Gazzetta e nel mantenimento del primato di mercato che questi giornali hanno nelle rispettive province. Umiliarne la professionalità è irresponsabile perché danneggia gli stessi giornali”.
“L’Editore di Gazzetta di Parma, ribadendo quanto affermato sull’argomento in risposta a Fnsi e Aser – è la replica dell’amministratore delegato Matteo Montan – non può che esprimere stupore per le stesse dichiarazioni espresse dall’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna: in primo luogo, in data 29 maggio si è svolto a Parma un incontro sull’argomento con i rappresentanti degli stessi organismi sindacali durante il quale, in un clima di serenità, è stata data la più ampia informativa sulla questione e disponibilità ad eventuali ulteriori approfondimenti, disponibilità che non è mai stata ritirata; in secondo luogo, Gazzetta di Parma sta pienamente applicando l’accordo sul lavoro autonomo sottoscritto da Fieg e Fnsi.
L’Editore, alla luce della piena legittimità dei propri comportamenti sia con i collaboratori del giornale che con lo stesso sindacato, e con il pieno sostegno della Federazione Italiana Editori Giornali, conferma pertanto la incomprensibilità delle recenti iniziative prese nei propri confronti, rimettendosi alle determinazioni che Fieg intenderà adottare su una questione che è chiaramente di ordine generale”.
Sul punto il vicepresidente dell’Editoriale Libertà, Alessandro Miglioli, afferma che quello che doveva dire lo ha già detto: “Non solo applichiamo il contenuto del contratto di lavoro dei giornalisti, ma addirittura paghiamo di più di quello che è previsto. I collaboratori sono divisi in fasce e quelli che hanno una collaborazione più assidua percepiscono una retribuzione non dissimile da quella dei redattori di prima nomina. Quando si è interrotto il Tavolo il sindacato aveva detto che avrebbe portato il caso a Roma. Beh, quando vorranno un incontro a Roma, io ci sarò”. (ansa)