PALERMO – Il fatto non costituisce reato: con questa formula è stata assolta Annamaria Vancardo, assistente giudiziario in servizio alla Procura di Palermo. Era accusata di rivelazione di segreto d’ufficio per avere inviato i verbali delle riunioni della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo siciliano al giornalista dell’Espresso, Lirio Abbate, il cui indirizzo di posta elettronica era stato inserito nella mailing list dei magistrati.
In questo modo, tre anni fa, per alcuni mesi il cronista ricevette i verbali delle riunioni. Subito trasferita, la donna è stata ritenuta estranea alle accuse, pure avendo commesso i fatti per cui era finita a giudizio. Soltanto che i fatti non furono commessi con dolo, cioè con la consapevolezza e la volontà di violare la legge. Da qui la assoluzione, decisa dalla terza sezione del tribunale, presieduta da Marina Petruzzella. L’imputata si è difesa sostenendo di avere inserito per errore l’indirizzo del cronista. Il Pm Pierangelo Padova aveva chiesto la condanna a due anni. (agi)
Annamaria Vancardo aveva inserito Lirio Abbate nella mailing list dei magistrati