RAMALLAH (Palestina) – Ahmed Abu Hassin, un giornalista palestinese ferito a colpi di arma da fuoco allo stomaco mentre documentava le proteste al confine tra la striscia di Gaza e Israele, è morto oggi in seguito alle ferite riportate. A riferirlo è il ministero della Salute di Gaza.
L’uomo era stato gravemente ferito lo scorso venerdì mentre documentava le violenze in corso nel territorio costiero. Hassin era stato colpito allo stomaco da un cecchino israeliano nonostante il fatto che fosse a una notevole distanza dalla recinzione di confine.
Domenica scorsa, due giorni dopo essere stato colpito, Israele ha concesso all’uomo il permesso di uscire dalla striscia per raggiungere un ospedale di Ramallah dove avrebbe potuto ricevere cure mediche adeguate.
Il venticinquenne Abu Hassin lavorava come fotoreporter per un’agenzia di stampa locale da quando si è diplomato alle superiori. Si tratta del secondo giornalista ucciso dalle forze armate israeliane durante gli scontri avvenuti nelle scorse settimane lungo il confine con Gaza.
Da quattro settimane, ogni venerdì migliaia di palestinesi si riuniscono lungo la barriera di sicurezza tra Gaza e Israele per la cosiddetta “Marcia del ritorno”, annunciata da alcuni movimenti palestinesi all’inizio di marzo e che durerà per sei settimane fino al 15 maggio, anniversario della fondazione di Israele, conosciuto come Nakba, la catastrofe, tra i palestinesi. Quest’anno, l’anniversario coincide con la vigilia della settimana di vacanze pasquali. Secondo il ministero della Salute di Gaza, dal 30 marzo, durante le proteste lungo il confine di Gaza, l’esercito israeliano ha ucciso 41 persone e ne ha ferite oltre 4mila. (agi)