Mercoledì 4 dicembre a Castel Mareccio il libro di Filippo Rosace edito da Città del Sole

“80 voglia di Virtus” racconta l’anima di Bolzano

Filippo Rosace

BOLZANO – Nella suggestiva location di Castel Mareccio, a Bolzano, mercoledì 4 dicembre alle ore 18,30 il giornalista Filippo Rosace presenta il suo ultimo libro “80 voglia di Virtus” (Città del Sole, 304 pagine, 30 euro). «È stato – spiega a Giornalisti Italia – un lavoro stimolante ed impegnativo, gravido di tante responsabilità e di altrettante emozioni. Patrimonio di foto seppiate, di fatti, di storie e di aneddoti, raccontati da oltre settanta protagonisti. Filo rosso che ha supportato il mio impegno e di chi ha creduto in questa preziosa iniziativa editoriale. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito, a vario titolo, alla realizzazione del progetto editoriale, ed in particolare a Robert Oberrauch, presidente della Virtus Bolzano, che ha ritenuto l’opera editoriale il “testimone” ideale per celebrare otto decenni di storia virtussina.
Il 1 aprile 2025, infatti, la Virtus compirà 80 anni. Otto decenni di storia calcistica, durante i quali generazioni di bolzanini sono cresciuti a pane e calcio. Ma non solo.

Robert Oberrauch

Sarebbe riduttivo, difatti, spiegare un’evoluzione calcistica seguendo esclusivamente la traiettoria della sfera di cuoio, perché nel caso della Virtus, così come negli esempi riportati da altre associazioni che hanno cavalcato le generazioni, l’evoluzione e, se si vuole, la trasformazione della realtà ha viaggiato parallela con quella della società in cui ha trovato origine, fondamenta e sviluppo.
80 voglia di Virtus non è un’opera agiografica, perché non ha la presunzione di raccontare la storia della Virtus basandosi su dati, numeri e statistiche. 80 voglia di Virtus vuol essere un racconto appassionato, semplice e partecipativo, dove la voglia di fare famiglia, dello stare insieme, di condividere le passioni per il calcio hanno viaggiato in simbiosi nell’autobus della vita, e dove il “fare calcio” è stato il filo rosso di un racconto colorito ed entusiasmante.

Bolzano, piazza Walther

80 voglia di Virtus è un titolo che vuole trasmettere il significativo di quella filosofia di che ha rappresentato la stella polare di una comunità, e non solo di lingua italiana, che ha piazzato il pallone al centro del villaggio bolzanino, e, attorno ad esso, ha saputo costruire storie, fatti, aneddoti, speranze ed illusioni.
Certo, per poter srotolare il filo rosso di un così prezioso racconto bisognava pur partire da un momento particolare, da una data certa, e da quel fulcro che ha fornito l’impulso al movimento…il primo passaggio. Il momento è inquadrato negli anni a cavallo tra la fine della seconda guerra mondiale e quelli del primo dopoguerra. La data…ah già…la data non è così certa, perché se nello scudetto della Virtus Don Bosco c’è inciso il 1945, l’indagine svolta con il supporto del racconto dei protagonisti fa vacillare determinate certezze. La primogenitura varia secondo la lettura di chi visse quell’esperienza. E veniamo all’impulso. Negli anni del primo dopoguerra, alcune realtà associazionistiche battezzarono con il nome “Alba” la loro cratira calcistica. C’era, ad esempio, l’Alba Torino e c’è stata l’Alba Don Bosco.

La gloriosa Virtus Don Bosco 1945

Alba sinonimo di nuovo giorno, di nuova luce e, ovviamente, di nuove speranze ed attività. Alba Don Bosco è stato l’impulso che ha fornito il primo movimento alla storia biancoverde, cominciando a srotolare il filo rosso di un racconto che ha attraversato gli anni, le mode, gli usi ed i costumi.

La rosa dell’attuale AC Virtus Bolzano

Pur cambiando (ma non di molto) denominazione e colori ha mantenuto integra quella voglia di fare famiglia che è stato il motivo dominante della storia virtussina. Un motivo che, ancora e dopo otto decenni, sostiene la medesima passione: 80 voglia di Virtus!

Juri Andriollo

«L’essenza di questo volume – spiega il giornalista Franco Arcidiaco, editore di Città del Sole – è ben descritta dall’assessore allo Sport del Comune di Bolzano, Yuri Andriollo, nella sua bellissima prefazione».
«Una storia – afferma Andriollo – fatta di associazionismo, di cooperativismo, di collaborazione e di grande partecipazione allo sviluppo del calcio, certo e dello sport, ma anche e soprattutto della vita di comunità che pone in evidenza chi si è adoperato con grande merito nel far crescere generazioni di giovani bolzanini anche in un campo da calcio, vera palestra di vita per tutti».
Arcidiaco ricorda, inoltre, che «Filippo Rosace, immigrato calabrese in terra bolzanina, professionista affermato, mirabile esempio di integrazione virtuosa, sottolinea molto opportunamente come il percorso che ha visto protagonista la Virtus è stato anche quello di “pacificare” una comunità che stava affrontando una nuova realtà fatta di grande voglia di ricostruzione.

Franco Arcidiaco

Una comunità nella quale, comunque, ancora, sotto traccia, rimanevano le “mine” inesplose rappresentate dalla difficoltà di accettarsi reciprocamente…».
Insomma, chiosa Franco Arcidiaco, «80 voglia di Virtus è un libro che sarebbe riduttivo definire sul calcio, sarebbe come definire Moby Dick un libro sulla pesca. È un entusiasmante excursus socio-antropologico su una comunità segnata da una storia complessa, a tratti tragica, che ha saputo trovare il riscatto nella laboriosità, l’intraprendenza e l’entusiasmo della sua gente». (giornalistitalia.it)

CHI È FILIPPO ROSACE

Filippo Rosace, giornalista professionista è nato a Reggio Calabria il 18 ottobre 1961. Ha iniziato giovanissimo a formarsi all’attività giornalista collaborando con i periodici “L’imparziale” di Giovanni La Camera e “Reggio News” e con i quotidiani “Oggisud” e “Giornale di Calabria”.

Filippo Rosace

Nel 1989 si è trasferito in Alto Adige, dove ha iniziato a collaborare e, successivamente, a coordinare la redazione sportiva del quotidiano “Il Mattino dell’Alto Adige”. Per sei stagioni ha gestito l’ufficio stampa ed il marketing del Fc Sudtirol.
Successivamente si è dedicato alla gestione e sviluppo di uffici stampa per conto di multinazionali e società calcistiche professioniste, locali e nazionali. Ad oggi conta tredici pubblicazioni e realizzazione di numerosi docufilm. (giornalistitalia.it)

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