BARI – Di “Tecnologie e riorganizzazione: il futuro è qui” si è parlato, a Bari, nell’ambito della XIX edizione di Wan-Ifra Italia 2016, la conferenza internazionale dell’industria editoriale e della stampa promossa dall’Associazione mondiale degli editori e dall’Associazione Stampatori Italiana Giornali.
Innovazione tecnologica ed organizzativa che, nel settore della stampa, caratterizzato oggi dal calo dei volumi produttivi e dall’erosione dei margini economici, è fondamentale per creare maggiore efficienza nella filiera produttiva e maggiore sinergia tra i suoi attori.
Dopo una rassegna delle novità tecnologiche emerse dalla Drüpa 2016 di Dusseldorf, curata da Manfred Werfel, deputy Ceo di Wan-Ifra, un gruppo di relazioni sul tema “Tecnologie, automazione e materiali di consumo: a che punto siamo?“: stampatori dall’Italia e dall’estero hanno raccontato le loro esperienze, come quella di Thomas Drensek di Axel Springer Print Management, il più grande stampatore d’Europa.
Per Dario de Cian del Centro Stampa Quotidiani di Erbusco la chiave è nella flessibilità e nell’integrazione tra produzione e logistica. I materiali di consumo per la produzione dei quotidiani sono stati, invece, al centro degli interventi di Felice Serio di Italiana Editrice e Michele Colasanto di Qualiprinters, materiali sempre più orientati verso una maggiore produttività e un minore impatto ambientale.
Durante il panel centrato sulla realtà italiana, “Riorganizzare il network di stampa: cambiare si può?”, Salvatore Curiale, direttore Asig, ha presentato l’edizione 2016 del Rapporto Annuale dell’Osservatorio Tecnico “Carlo Lombardi”, con la mappa anagrafica completa di editori, testate, centri stampa, concessionarie e agenzie di informazione, i dati statistici e gli indicatori-chiave dell’industria editoriale e della stampa italiana: mercato dei lettori, mercato pubblicitario, rete produttiva, occupazione, retribuzioni.
Curiale ha rilevato che “l’andamento del settore negli ultimi anni ha sottoposto a fortissimo stress le aziende stampatrici, appesantite da costi fissi non comprimibili e da una continua revisione al ribasso dei contratti di stampa. Una possibile soluzione è quella di una più stretta integrazione e condivisione dei tempi tra redazione, produzione e logistica che riduca le inefficienze”.
Un modello di simulazione dei costi di stampa è stato illustrato da Gianni Paolucci, presidente Asig, con l’obiettivo di evidenziare le attuali criticità ed i possibili recuperi di efficienza nella filiera produttiva. Un tema, questo, di importanza cruciale in un contesto nel quale la riduzione dei volumi stampati e il calo dei fatturati pubblicitari ha ridotto in misura significativa i margini economici del business editoriale.
Così Stefano Micheli di Ndm-Network Distribuzione Media: “il sistema logistico è in crisi perché è remunerato in percentuale sul venduto che negli ultimi anni è diminuito fortemente, mentre i costi sono rimasti costanti. Il mercato andrà sempre più a consolidarsi con una riduzione del numero degli operatori; sarebbero opportuni accordi commerciali tra editori, stampatori per attivare sinergie e ottimizzare così i margini economici”.
Infine, per Alberto Di Giovanni dell’Osservatorio Tecnico “Carlo Lombardi”: ”occorre ripensare le relazioni industriali, alla luce del fatto che la stagione dei prepensionamenti si è sostanzialmente conclusa. Senza dimenticare che la carta, pur in crisi, paga ancora gran parte degli stipendi a giornalisti e poligrafici”.
“Il rispetto delle regole tra editori, stampatori, sindacati e lavoratori – ha aggiunto Di Giovanni – deve essere la condizione necessaria per ristabilire un clima costruttivo nel settore“.