ROMA – Tra amori, guerra, viaggi e letteratura, la vita di Ernest Hemingway, nato il 21 luglio di 120 anni fa Oak Park, un sobborgo di Chicago, sembrerebbe prestarsi perfettamente a diventare un soggetto cinematografico. Eppure, malgrado i suoi romanzi abbiano avuto una grandissima fortuna quando sono stati adattati per farne dei film – da “Addio alle armi” (due premi Oscar) a “Il vecchio e il mare” (una statuetta), da “Per chi suona la campana” (nove nomination all’Oscar) a “I gangsters”, noir con Burt Lancaster e Ava Gardner – sono solamente due le pellicole realizzate sulla vita del Premio Nobel per la Letteratura 1954.
“Amare per sempre”, film del 1996 diretto da Richard Attenborough, è il racconto romanzato di una fase ben specifica dell’esistenza del famoso scrittore americano: il giovane Ernest Hemingway si arruola volontario per combattere in Europa durante la Prima guerra mondiale.
Ferito in battaglia, viene curato dalla ventiseienne infermiera Agnes von Kurowsky. Tra i due nasce un sentimento che si
trasforma in un amore travolgente: lo scrittore rievocherà l’episodio nel suo grande romanzo “Addio alle armi”. In realtà, la storia diverge leggermente nei racconti dei due: Hemingway ha sempre sostenuto di aver avuto una relazione vera e propria, mentre la Kurowsky ha sempre insistito che fosse stato un innocente amore platonico.
Attenborough nel suo film decide di dare fiducia al racconto dello scrittore, mettendo al centro la passione tra i due, interpretati da Chris O’Donnell e Sandra Bullock. Un amore che, nella versione romanzata del film, non finirà neanche dopo il ritorno in patria di Hemingway.
Sempre la passione travolgente per le donne è al centro dell’altra pellicola sulla vita del Premio Nobel, “Hemingway & Gellhorn”, film del 2012 per la televisione diretto da Philip Kaufman con protagonisti Nicole Kidman e Clive Owen. La storia è ambientata nel 1936: Ernest Hemingway è già un giornalista e uno scrittore famoso quando incontra Martha Gellhorn, una delle più grandi corrispondenti di guerra del XX secolo. Tra i due si stabilisce subito un’intesa che spinge lo scrittore a lasciare a casa moglie e figli per raggiungere la Spagna in piena guerra civile dove entrambi collaboreranno con Joris Ives nella realizzazione di “Terra di Spagna” insieme a John Dos Passos.
Ernest e Martha nel film si sposeranno (in tutto Hemingway è convolato a nozze ben quattro volte) e il matrimonio durerà cinque anni tra slanci di passione e tensioni. Nella realtà Gellhorn è stata l’unica donna a chiedere a Hemingway il
divorzio, oltre ad essere stata l’ispiratrice del romanzo “Per chi suona la campana”.
Oltre a questi due film, c’è da segnalare anche il docu-film del 2014 di Emilio Briguglio, “My name is Ernest”, una pellicola che ricostruisce i due periodi in cui Hemingway è stato in Italia. Il primo, nel 1918, quando è arrivato a Schio in provincia di Vicenza indossando la divisa, come volontario americano della Croce Rossa. Il secondo periodo è invece nel 1948 quando, ormai scrittore famoso, è tornato in Veneto a trascorrere le sue vacanze tra Venezia, le valli di Carole e Cortina, dedicandosi anche alla caccia e alla pesca. (agi)