ROMA – Duramente colpiti e nella maggior parte dei casi, 8 su 10, già a rischio chiusura alla fine del 2020, i piccoli editori possono guardare oltre l’emergenza provocata dalla pandemia e contare su un sostegno diretto. In salvataggio per la parte più fragile della filiera editoriale arrivano 10 milioni di euro con il decreto firmato, la sera del 30 luglio, dal ministro per i Beni e le attività culturali e per il Turismo Dario Franceschini che utilizza le risorse del Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali, istituito dal decreto Rilancio.
«Dopo i primi interventi emergenziali e i decreti di giugno che hanno destinato 40 milioni a sostegno del tax credit per le librerie e per l’acquisto di volumi da parte delle biblioteche pubbliche – ha spiegato Franceschini – con questo decreto continua il supporto del Governo al settore dell’editoria, in particolare ai piccoli editori che stanno vivendo ancora un momento di grande difficoltà».
Soddisfazione dell’Associazione Italiana Editori e anche dell’Associazione degli Editori Indipendenti che, però, chiede un abbassamento della soglia minima di accesso al contributo.
Le nuove risorse verranno ripartite tra i beneficiari nella misura pari all’1% del fatturato dell’anno 2019, e comunque in misura non superiore a 20 mila euro per ciascun beneficiario.
Per presentare domanda è necessario avere sede legale in Italia; rientrare nella categoria di microimpresa autonoma, come definita dal decreto del ministro delle attività produttive 18 aprile 2005; risultare iscritti alla Camera di commercio industria artigianato e agricoltura; aver pubblicato almeno 10 novità editoriali nel 2019; essere in regola con gli obblighi in materia di contribuzione previdenziale, fiscale, assicurativa e avere assenza di procedure fallimentari.
Il decreto è stato inviato agli organi di controllo e sarà disponibile sul sito del Mibact www.beniculturali.it ad avvenuta registrazione. Entro cinque giorni dalla data di registrazione, la Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore pubblicherà un avviso con le modalità e le scadenze per la presentazione delle domande di contributo.
Ringrazia il Governo e il Parlamento «per essersi mostrati sensibili» agli appelli l’Associazione Italiana Editori che fa notare anche come sia «stata apprezzata la solidità delle nostre analisi e la validità delle proposte avanzate insieme all’Associazione Italiana delle Biblioteche (Aib) e all’Associazione dei Librai Italiani (Ali)».
«Il sostegno diretto ai piccoli editori è fondamentale per preservare la ricchezza e la diversità dell’offerta culturale» dice il presidente dell’Aie, Ricardo Franco Levi. E ricorda come, con questa misura, si completi «un quadro di interventi a sostegno del mondo del libro e della lettura che non ha eguali in Europa, con i 30 milioni per gli acquisti di libri da parte delle biblioteche, i 15 milioni per la Carta Cultura, il rifinanziamento della 18App passata da 160 a 190 milioni, i 10 milioni per il tax credit a favore delle librerie e il decisivo supporto a #ioleggoperché, la prima e più importante manifestazione di promozione della lettura che ha già permesso di donare oltre un milione di libri alle biblioteche scolastiche nel nostro Paese».
Lieta del provvedimento anche Adei che però considera «limitativo porre quale condizione di accesso ai contributi una soglia minima di produzione di 10 titoli nel 2019. Questa soglia penalizza la maggior parte delle piccole e piccolissime case editrici italiane» dice il presidente, Marco Zapparoli. «Siamo ancora in tempo – sottolinea – per correggere il tiro: secondo noi, sarebbe più corretto abbassare questa soglia almeno a 5 titoli l’anno».
Bene anche per il vicepresidente di Aie e presidente del Gruppo Piccoli Editori, Diego Guida, secondo il quale «con la misura approvata oggi, noi piccoli editori abbiamo uno strumento in più per continuare a svolgere il nostro ruolo in un contesto che rimane, nonostante i segnali di ripresa, ancora complesso».
Più ottimista il presidente dell’Aie Levi: «Le misure di sostegno approvate, insieme ai dati di mercato che indicano un consistente recupero delle vendite dopo la riapertura delle librerie, confermano la vitalità del mondo del libro e danno conforto alla prospettiva di una ripresa dello sviluppo e di un ritorno alla piena normalità per l’intera economia nazionale». (ansa)